La transizione energetica, assume un ruolo sempre più centrale in ambito nazionale ed internazionale, per le implicazioni legate ad un modello di crescita sostenibile e per i cambiamenti in atto, alcuni insiti nella natura stessa dell’energia prodotta da fonti rinnovabili generabile da chiunque abbia impianti di produzione e non programmabile.
La promozione dell’uso delle fonti di energia rinnovabili, da parte della comunità internazionale e in particolare dell’Unione Europea, e la conseguente progressiva diminuzione dell’uso delle fonti fossili di energia, il perfezionamento delle tecnologie disponibili per la produzione di energia pulita e la diffusione delle best practices sul tema energetico-ambientale, stanno favorendo la diffusione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, il solare termico, le biomasse, l’idrogeno.
L’energia da fonti rinnovabili è generata, oltre che a livello industriale, anche a livello residenziale con gli impianti di produzione fotovoltaici e eolici, al momento per l’uso residenziale, ma è prevedibile che a breve il surplus sia reso disponibile allo share, attraverso la rete nazionale di distribuzione e trasmissione.
In tale contesto l’energia, in particolare quella elettrica, non verrà più prodotta e distribuita unicamente dalle centrali idro/termo-elettriche, ma anche a livello locale e questo segnerà il passaggio da un modello tradizionale di trasmissione di energia elettrica, “centralizzato” e “monodirezionale”, ad un sistema complesso ed integrato, in cui l’energia prodotta in maniera distribuita sul territorio sarà trasmessa in modo multidirezionale.
Tutto questo renderà necessario l’adeguamento delle reti nazionali di distribuzione e di trasmissione elettrica, attualmente attagliate ad un flusso ramificato monodirezionale.
L’improgrammabilità della principali fonti di energia rinnovabili renderà, inoltre, indispensabile l’incremento della capacità di accumulo di energia per poter disporre con maggiore continuità dell’energia e per bilanciare le reti che dovranno avere una flessibilità dei carichi da alimentare sempre più profonda.
In tale contesto, per massimizzare e gestire in modo efficiente l’energia rinnovabile, le attività umane si svolgeranno su infrastrutture inserite all’interno di smart-grid, in cui gli impianti energetici puramente meccanici (Operational Technology - OT) saranno controllati e regolati da remoto, mediante i nuovi strumenti offerti dall’Internet of Things e, più in generale, dall’Information Technology (IT), con la conseguente proliferazione di micro-accordi locali per il reciproco scambio di energia attraverso un sistema estremamente pervasivo di devices intelligenti (quali gli smart meters) che produrranno la più estesa mole di big data mai concepita prima d’ora.
La manovrabilità da remoto di questi impianti fisici, attraverso piattaforme e reti informatiche, se da un lato amplierà le potenzialità di risparmio energetico, garantendo anche la priorizzazione della contemporaneità delle utenze da servire, dall’altro incrementerà la vulnerabilità dei sistemi energetici e la “superficie di attacco”.
La minaccia cyber, in tal modo, supererà i limiti del cyberspazio e approderà nel mondo fisico reale.
Ci troviamo quindi di fronte alla necessità di implementare la resilienza delle infrastrutture critiche energetiche, dalle quali dipendono il regolare funzionamento delle strutture organizzative pubbliche e private e il regolare svolgimento della vita sociale, avverso eventi critici sia di origine naturale che intenzionali, come gli attacchi cyber fisici, che con un effetto “domino”, derivante dall’intima interrelazione tra le diverse infrastrutture critiche, si ripercuoterebbero sul Paese.
In questo senso, l’approccio migliore per la gestione di questi nuovi strumenti si enuncia attraverso il binomio energy-cyber security: da un lato si deve puntare alla gestione efficiente dell’energia, mediante il progressivo efficientamento delle infrastrutture, l’utilizzo diffuso degli strumenti dell’IT e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento per massimizzare la resilienza del sistema, dall’altro lato si deve garantire dalla minaccia cyber il flusso di dati e segnali che viaggiano sulle reti informatiche di controllo e regolazione degli impianti fisici.
I nuovi paradigmi di gestione efficiente e sicura dell’energia, peraltro, dovranno essere del tutto analoghi a prescindere dal contesto di utilizzo, sia esso Istituzionale o civile, in una profonda sinergia del duplice uso.
In questa ottica i risultati potranno essere raggiunti in tempi più brevi e con minor sforzo con la condivisione delle risorse, delle procedure e delle best practice, tra il settore Istituzionale, in particolare il comparto Difesa interessato alla coniugazione in chiave resiliente del binomio energy/cyber security, il mondo accademico, quello industriale e delle multiutility companies.
Francesco M. Noto