I “sistemi Dual-Use” è una tematica ancora molto aperta e rafforzata da un notevole incremento nello sviluppo di nuove tecnologie: un nostro Socio, Piergiorgio Foti ha messo a disposizione di tutti i Soci di AFCEA Capitolo di Roma e di tutti coloro sensibili al tema, la sua tesi relativa al Master in Homeland Security, Sistemi, Metodi e Strumenti per la Security e il Crisis Management, il cui titolo è “I SISTEMI DUAL-USE: SVILUPPO, APPLICAZIONI E TECNOLOGIE ABILITANTI”.
Il documento fa una descrizione iniziale sulla storia dei sistemi Dual-Use, dando un’immagine della situazione nell’arco del ventennio che precede l’emissione della normativa, per poi mostrare, partendo dal 2000, le modifiche procedurali che si sono succedute nel corso del tempo, fino ai giorni nostri.
Mostra che cosa è cambiato nel mondo del civile e come quello militare abbia rivisto nel suo modo di pensare i sistemi per la difesa. Fa un approfondimento sulle modifiche ai processi industriali, alle “vision” militari, all’influenza della variabile “recessione economica” e come questi processi siano stati influenzati ed accelerati.
Il documento fa anche un’analisi di alcune applicazioni riguardanti i diversi domini, nello specifico:
- la protezione di una infrastruttura critica: le differenze tra una civile ed una militare oltre che indicare gli aspetti che possono qualificare un sistema “Duale”;
- la gestione di un grande evento: approccio di sicurezza partecipata per la realizzazione di un sistema così specifico;
- i sistemi spaziali: un settore da sempre dominato dal mondo militare ed evoluitosi nel tempo, incorporando nella risorsa satellitare anche molte funzionalità per uso civile;
- il nuovo “quinto dominio”: ad oggi ancora parzialmente sconosciuto e che negli ultimi 5-10 anni è entrato prepotentemente nei sistemi di sistemi, ha spostato l’asticella della “security” e della difesa verso lo spazio cibernetico; quest’ultimo è sempre più importante e decisivo anche per le applicazioni viste sopra, in quanto la tendenza alla globalizzazione e la realizzazione sistemi distribuiti, ha evidenziato quest’ultimo dominio come il “rischio”: più critico, meno prevedibile ma allo stesso tempo quello principale su cui investire per avere sistemi sicuri.
Infine, sono state esaminate anche le tecnologie abilitanti sviluppate, partendo dalla normativa Europea del 2000; per chiarezza si sono divise in “civili” e “militari”, evidenziando laddove possibile anche le eventuali sovrapposizioni dei sistemi, piuttosto che le differenze che rendono una tecnologia indicata anche per le applicazioni militari.
In conclusione, è stato studiato un determinato periodo valutandolo da differenti punti di vista, per fornire una lettura multi-dimensionale del “Dual Use”, analizzando l’aspetto economico, quello della complessità dei sistemi, gli aspetti legati all’evoluzione delle comunicazioni, nochè il socio-politico che ha influenzato le scelte tecniche e tecnologiche, i gradi di libertà interni ed esterni che un sistema presenta.
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