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Martedì, 19 Marzo 2024
Errare humanum est - AIIC (Associazione Italiana esperti in Infrastrutture critiche)

Errare humanum est - AIIC (Associazione Italiana esperti in Infrastrutture critiche)

 GENNAIO 2019

“L’errore non è una mancanza di conoscenza ma uno sbaglio del nostro giudizio… Coloro che non sanno prevedere le conseguenze, né pesare esattamente il valore delle prove e delle testimonianze contrarie… possono essere facilmente sviati e attestarsi su posizioni che non sono sostenibili”.
Sono frasi di attualità ma risalgono nientemeno che al filosofo John Locke e al suo saggio “An Essay Concerning Human Understanding” del lontano 1690.
Ora, capita a tutti di sbagliare, l’errore è sempre in agguato: in tutti i nostri comportamenti e attività quotidiane il nostro cervello ci porta a confondere le cose, a dimenticare o sottovalutare cose già successe in passato o ad altre persone, a ripercorrere le stesse circostanze già accadute ad altri soggetti: riusciamo a cadere da una scala in casa quando sappiamo benissimo che non avremmo dovuto salirci, a cadere da un tetto per attaccare una decorazione di natale, a sposare persone che non avremmo dovuto sposare, a rispondere al telefonino mentre stiamo guidando, confidando nel pensiero che “tanto a me non succederà mai nulla”…
“Errare humanum est”, dice una antichissima affermazione e di fatto è proprio così: quando qualcosa accade e va storto, la colpa è al 90% individuabile in un errore umano.
Ma finché gli errori rimangono in ambito individuale o familiare, le conseguenze possono essere sì tristi ma restano comunque limitate. Diverso è il fatto in cui l’errore si verifica in una infrastruttura critica o comunque in una azienda o in un luogo a contatto con il pubblico e allora le conseguenze possono essere veramente drammatiche: disastri si sono verificati in tutte le epoche, si pensi solo ai più recenti, Vajont, Seveso, Bhopal, Chernobyl, Viareggio, senza contare i disastri aerei, navali, ferroviari, i crolli nelle infrastrutture stradali… e tutto ciò continuerà purtroppo a verificarsi, nonostante le leggi che tentano di regolare la materia e i comportamenti, gli standard, le “best practices” studiate proprio per evitare certi fenomeni.
Si rende quindi sempre più necessario non soltanto diffondere la conoscenza ma anche e soprattutto verificare sul campo come soluzioni e comportamenti vengono applicati. In questo senso AIIC ha ormai da anni sviluppato una serie di seminari aperti a soci e non soci proprio per diffondere ed ampliare la cultura della protezione delle infrastrutture critiche, trattando argomenti di interesse ed attualità e coinvolgendo i migliori testimoni del settore; ma tutto ciò forse non è sufficiente, AIIC ha quindi voluto intraprendere anche un percorso nuovo, verificare dal vero come alcuni accorgimenti vengono messi in opera, come funziona una realtà aziendale, quali sono i meccanismi adottati nella pratica per assicurare una maggior sicurezza ad una infrastruttura critica e come vengono organizzate e vissute le contromisure e i comportamenti umani, il tutto tramite una serie di visite alle aziende più rappresentative del settore.
La prima di queste visite, presso la società Sapio, viene illustrata in un successivo articolo, mentre le successive, riservate ad un numero limitato di soci AIIC, si svilupperanno nel corso del 2019 e riguarderanno le realtà ritenute, di volta in volta, più interessanti. A questo proposito, a nome del Consiglio Direttivo di AIIC, desidero augurare a tutti i Soci e ai nostri simpatizzanti un sereno anno nuovo... arrivederci a dopo le festività per continuare il nostro “percorso” insieme con nuove interessanti iniziative.

Silvano Bari

(Newletter AIIC n. 11 (2018))