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Comunicazione da parte del Presidente AFCEA Capitolo di Roma - Sisma 24 Agosto 2016

Settembre 2016

Come tragicamente noto, lo scorso 24 agosto un terremoto di magnitudo 6.0 della scala Richter ha colpito il Centro Italia, in particolare l’area della Valle del Tronto, devastando  i comuni di Amatrice, Accumoli ed Arquata del Tronto e provocando quasi 300 morti e centinaia di feriti.
Oltre al tragico pegno in vite umane ed agli inevitabili contraccolpi sul tessuto sociale delle comunità colpite, il terremoto ha gravemente danneggiato un vasto patrimonio infrastrutturale: abitazioni, strutture pubbliche (scuole ed ospedali in primis), vie di comunicazioni e numerose opere di inestimabile valore storico-culturale per il nostro Paese, sono state distrutte o lesionate.

AFCEA Capitolo di Roma, a nome di tutti i suoi Soci, vuole manifestare il proprio cordoglio per le vittime del tragico sisma del 24 agosto nonchè solidarietà e vicinanza alle comunità colpite.

Un cordoglio che lega non solo i Capitoli italiani, ma proviene da tutta la famiglia AFCEA, come evidenziato dalla lettera inviata dal Gen. Robert M. Shea, Presidente di AFCEA International.

Nell’immediatezza della tragedia, l’Italia ha mostrato, come sempre accaduto in occasione di  simili catastrofi, il proprio volto migliore. Gli interventi dei soccorritori e delle squadre di emergenza hanno permesso di estrarre vivi dalle macerie oltre 200 persone e di provvedere in breve tempo ad allestire tende e strutture temporanee per dare una prima assistenza alle popolazioni colpite. In pochi giorni, grazie alla solidarietà degli italiani, sono stati raccolti i beni di prima necessità, come cibo e medicinali, oltre a tutta l’attrezzatura che permetterà ai sopravvissuti di affrontare i prossimi mesi, e soprattutto è stato raccolto moltissimo sangue da donatori di tutta Italia. Talmente tanti sono stati gli aiuti pervenuti che le autorità hanno dovuto chiedere di interromperne l’invio.

Se, come detto, nella fase di emergenza l’Italia ha dimostrato il suo volto migliore, ciò che bisogna assolutamente evitare è dimenticare queste popolazioni una volta terminata l’onda emozionale delle settimane immediatamente successive la catastrofe. Bisognerà impegnarsi non solo nella ricostruzione, gestendola e coordinandola al meglio ed evitando infiltrazioni criminali, ma anche nella prevenzione, promuovendo e stimolando tutti quegli studi, interventi e misure in grado di rendere l’Italia più resistente e resiliente a tragedie simili.

Il nostro territorio è sottoposto in maniera significativa ai rischi ed ai pericoli di un evento naturale distruttivo, inevitabile e, fino ad oggi, imprevedibile quale il terremoto. Ciò che si può fare è mitigare e ridurre i suoi effetti in termini di vite umane perdute e danni strutturali. Per fare questo sarà necessario trasformare le parole in fatti e misure concrete, ed è questa la sfida che innanzitutto le istituzioni dovranno raccogliere.

Dal canto suo, AFCEA può apportare il proprio contributo negli ambiti che più le competono: in particolare, porre l’accento sui concetti di sicurezza e prevenzione, facendo quanto possibile per diffondere e disseminare la conoscenza, favorendo il contatto e l’interazione tra tutti gli attori coinvolti.

Un contributo che si spera riuscirà a rendere l’Italia ed il suo sistema un vanto non solo in termini di umanità e gestione delle emergenze, ma anche per ciò che riguarda la prevenzione, la pianificazione e la ricostruzione.

Il presidente

Gen. Antonio Tangorra